lunedì 22 gennaio 2024

Recensione "Notte di neve e sangue" di Triona Walsh

Buongiorno lettori e buon inizio settimana!

Oggi vi parlo di un titolo fresco fresco di stampa, un thriller nordico edito da Newton Compton che si intitola "Notte di neve e sangue".

Buona lettura! 


 
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Nella notte di Capodanno sei amici di lunga data si ritrovano su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Sono passati dieci anni dal drammatico incidente che li ha divisi e hanno deciso di onorare l’anniversario della tragica morte di Cillian ricordando i bei momenti trascorsi insieme. Mentre attendono la mezzanotte tra bicchieri di vino e chiacchiere, sotto una violenta tempesta di neve che rende impossibili spostamenti e comunicazioni, si accorgono che una di loro manca all’appello: Maura sembra svanita nel nulla. La donna viene ritrovata poco dopo in fondo a una scogliera frastagliata, brutalmente assassinata. Chi l’ha uccisa e perché? Con il passare delle ore, diventa sempre più chiaro che ciascuno di loro ha qualcosa da nascondere agli altri. La neve li intrappola in casa e antichi segreti vengono pian piano alla luce. Nessuno sa più di chi fidarsi: tra di loro c’è un assassino, e chiunque potrebbe essere il prossimo a morire.

Un'isola remota vicino alla costa irlandese, una tempesta che la rende inaccessibile ed isolata dal resto del mondo. È in questo contesto che un gruppo di sei amici si riunisce per commemorare la morte di un vecchio compagno di avventure. Cosa potrebbe andar storto, vi chiederete?

Un omicidio, spietato e inspiegabile, di un membro della gang. La vittima è apparentemente amata e benvoluta da tutti, senza nemici dichiarati ma brutalmente assassinata e gettata dalla scogliera. Chi è stato e perché? L'unica cosa certa, purtroppo o per fortuna, è che l'isolamento forzato dovuto alla tempesta costringerà l'assassino a restare sull'isola per un po'. 

Quali sono i punti di forza del libro? Sicuramente non la trama che è abbastanza semplice e intuibile soprattutto se siete abili divoratori di thriller. Molto meglio lo stile della Walsh che è in grado di coinvolgere e appassionare nonostante tutto. 

La cosa che ho amato davvero moltissimo è invece l'ambientazione: così remota, selvaggia e ostile. Sicuramente non adatta a chi non ama la solitudine o i contesti molto limitati in cui tutti si conoscono. 

L'insieme dei vari elementi mi ha comunque convinta, intrattenuta dovere e anche commossa. In un momento particolare il mio cuore si è anche spezzato, in maniera totalmente inaspettata e sono certa che farà lo stesso effetto anche a voi! 

Se siete pronti ad immergervi nella neve e partire alla volta di un'isola remota e piena di segreti, avete trovato il libro giusto. Davvero un'ottima performance questa di Triona Walsh!

⭐️⭐️⭐️⭐️

lunedì 8 gennaio 2024

Recensione "Chi ha polvere spara" di Donato Montesano

 Buongiorno lettori,

il primo post dell'anno è dedicato al romanzo di Donato Montesano che ripercorre la vita e le "imprese" di Pancrazio Chiruzzi, una sorta di ladro gentiluomo che negli anni '70 realizzò delle rapine ai danni di banche e personaggi di spicco.

Buona lettura!


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“Chi ha polvere spara” è un antico modo di dire. Un invito a mettere la propria pelle in gioco, a mostrare ciò che si è, a cercare quel che si vuole. Pancrazio Chiruzzi, detto Pan, nasce in un paese della Basilicata, e cresce tra i vicoli, il mare, e i fuochi d’artificio. La sua vita cambia radicalmente quando è costretto a emigrare al nord, dove si scontra con l’odio e tutte le discriminazioni riservate ai meridionali in quegli anni. La sua rabbia cresce in fabbrica, per condizioni di lavoro disumane, ed esplode fino alla decisione di puntare tutto sul crimine. Insieme a un gruppo di coetanei imparerà che il colpo perfetto è quello in cui non si spara mai, e si può fare solo con amici veri, pronti a mettere sul tavolo la propria vita per difendere quella dei compagni. Sfidando la legge Pan diventerà un rapinatore professionista, mettendo a segno colpi sensazionali in Italia e all’estero, ma quando l’amicizia, la morte, il carcere e il grande amore si intrecceranno, il destino - come un falco nel cielo della vita - lo metterà di fronte alle conseguenze delle proprie scelte e a lottare per quello in cui crede.

Donato Montesano firma una storia ispirata a Pancrazio Chiruzzi, uno dei più famosi criminali d'Italia che a partire dagli anni '70 realizzò dei colpi incredibili ai danni di banche e istituti di credito in Italia e all'estero. 

Il libro può essere sostanzialmente diviso in tre parti: la prima descrive in modo nostalgico e malinconico l'infanzia di Pan nel paese natale, Bernalda, e la storia di famiglia. In questa parte vediamo come il carattere e gli ideali del protagonista crescono e si evolvono.

Nella seconda parte, c'è il trasferimento a Torino e l'acquisizione di molte consapevolezze tra cui quella suprema: i potenti, e i ricchi in generale, hanno un potere assoluto sui poveri e purtroppo ne abusano! Questo assunto diventa quasi un mantra per Pan che, attraverso le sue rapine, cerca di ristabilire l'ordine o meglio, la giustizia. 

Nella terza e ultima parte, Pan è adulto, affronta il carcere, l'evasione e la latitanza sempre in compagnia di un'etica personale che lo contraddistingue. 

Per tutta la lettura, l'autore si limita a raccontare una storia senza sbilanciarsi in giudizi e opinioni personali. Considerando che il protagonista è fondamentalmente un criminale, vi lascerà interdetti il fatto che vi affezionerete a Pan e alla sua banda. 

Ho amato molto lo stile dell'autore e, soprattutto, il suo modo di raccontare che, nella prima parte in particolar modo, mi ha fatto fare un viaggio ad occhi aperti nell'Italia degli anni '70.

Il titolo "Chi ha polvere spara", è un modo di dire ma anche il filo conduttore che lega la vita e le "gesta" di Pan, il criminale che più di altri ha sempre mantenuto una certa etica, infatti nelle sue rapine non ci furono mai vittime.

Non conoscevo la storia di Pancrazio Chiruzzi ma questo libro ha risposto in maniera esaustiva a tutte le mie domande. Mi è piaciuto e lo consiglio!


   ⭐️⭐️⭐️,5 

mercoledì 8 novembre 2023

Recensione "L'alibi perfetto" di Jayne Cowie

 Buongiorno lettori e buon inizio settimana. 

Nel post di oggi voglio parlarvi di un libro che ho apprezzato tantissimo per il genere trattato, thriller distopico, e per l'argomento scelto che è molto attuale. 

Si tratta del libro di Jayne Cowie, "L'alibi perfetto", edito da Fanucci Editore.

Buona lettura!



UN MONDO DIVERSO...

Il romanzo di Jayne Cowie si apre in uno scenario paradossale, tipico del genere distopico, nel quale gli uomini sono schedati e confinati durante quello che viene chiamato "Coprifuoco". Suddetto elemento è una misura estrema istituita al culmine di un periodo storico in cui la violenza sulle donne era ormai inarrestabile. Ho trovato molte analogie con la situazione che viviamo quotidianamente e devo dire che i principi di questo nuovo ordine non sono del tutto da condannare.

GIRL POWER!

Più che un motto, in questo libro è un dato di fatto. Le donne lavorano come o più degli uomini, non esistono disparità salariali e vengono tutelate in tutte le loro scelte e necessità. Gli uomini sono praticamente dei nemici, senza distinzione. Dotati del loro tag che permette di sapere in tempo reale dove sono e se stanno violando qualche legge, vengono parecchio disumanizzati. 

TRE PROTAGONISTE

All'interno de "L'alibi perfetto", i personaggi principali sono ovviamente interpretati da donne alle quali viene dato il compito di esprimere e argomentare i vari pensieri che il lettore fa durante la lettura: abbiamo Pamela, una detective della vecchia guardia divisa perennemente tra la voglia di fare giustizia e il non farsi trascinare da giudizi personali su gli uomini; Sarah che interpreta una vittima che ha avuto il coraggio di denunciare e che è una fervente sostenitrice dei tag e del Coprifuoco; infine Cass, la più giovane tra le tre. Lei è nata nell'era del Coprifuoco e trova questo sistema esagerato e penalizzante nei confronti degli uomini. Tutte loro creeranno delle dinamiche molto interessanti, tutte da scoprire. 


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L'ELEMENTO THRILLER

Come vi accennavo all'inizio, si tratta di un thriller distopico e questo perché il tutto inizia con l'omicidio di una donna avvenuto proprio durante il Coprifuoco. Questo mette in dubbio l'intero sistema: se gli uomini sono costantemente sotto controllo, chi ha perpetrato questo brutale assassinio? 

RIFLESSIONI A NON FINIRE

L'autrice affronta punto per punto tutte le criticità del sistema e le premesse che hanno portato ad un mondo così diverso rispetto a prima. Avrete costantemente sotto gli occhi elementi a favore e contrari per entrambi i modi di vivere ma, alla fine, sarete liberi di trarre le vostre conclusioni anche attraverso le storie di Pamela, Sarah e Cass.

GLI ELEMENTI VINCENTI DEL LIBRO

Credo che si possano riassumere in tre componenti: l'attualità del tema trattato, ogni giorno leggiamo e ascoltiamo notizie sui femminicidi quindi si tratta di un libro nel quale è facile immedesimarsi; l'originalità del contesto, immaginare un mondo diverso in cui finalmente le donne non devono più dimostrare o lottare per affermarsi è stata un'esperienza bella pur non approvando diverse leggi di questo universo parallelo; lo stile dinamico, la scrittura di Jayne Cowie è versatile, precisa e molto coinvolgente. È un libro che, una volta iniziato, farete fatica a mettere giù. 

L'ho apprezzato molto e lo consiglio!



domenica 22 ottobre 2023

Recensione "Shakespeare Reloved" di Pete Maggi

 Buongiorno lettori e buona domenica. 

Nel post di oggi vi parlo di un libro che mi è piaciuto tantissimo e che ho avuto l'opportunità di leggere grazie alla casa editrice Solferino che mi ha omaggiato di una copia del romanzo. Si tratta del libro di esordio di Pete Maggi che si intitola "Shakespeare Reloved".

Buona lettura!



UN ESORDIO CHE NON PASSA INOSSERVATO

Pete Maggi, classe 1964, è uno dei fondatori della Eagle Pictures -famosa casa di produzione cinematografica. “Shakespeare Reloved” è il suo primo romanzo, una storia che ha come protagonista un giovane William Shakespeare ancora lontano dalle luci del successo.

UNA TEORIA INTERESSANTE…

La figura di Shakespeare è sempre avvolta nel mistero, le informazioni certe sulla sua vita sono poche, frammentate e spesso nemmeno affidabili. Pete Maggi sceglie di approfondire una teoria che conferisce i natali del celebre drammaturgo all’Italia. Nel libro, quindi, abbiamo come scenario primario proprio quello dell’Italia del 1500. 

UN PROTAGONISTA CHE CONQUISTA 

Michelangelo Florio, protagonista assoluto del romanzo, è un ragazzo nato dall’amore di John Florio-figlio di un eretico dell’epoca- e Guglielmina Crollalanza. Alla notizia della gravidanza fortemente indesiderata dalla famiglia di lei, la ragazza viene chiusa in convento. In questo luogo sacro e isolato, Michelangelo cresce e si forma iniziando a mostrare un forte interesse per la poesia e il teatro. Questo fino all’arrivo dell’Inquisizione che è sulle sue tracce a causa del padre. Il giovane ragazzo si ritroverà solo e costretto alla fuga, è un momento di forte cambiamento per il personaggio che affronterà un passaggio fondamentale verso un futuro migliore in cui, grazie alle sue opere, sarà consacrato all’eternità. 


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TUTTO COMBACIA…

La cosa che affascina molto è come tutto abbia un senso logico in questo libro. Pete Maggi riesce ad incastrare dettagli reali della vita di Shakespeare (come ad esempio le origini di alcuni titoli delle due opere più famose) con esperienze vissute dal protagonista. In questo modo la storia che viene a crearsi è molto coerente e totalmente degna di fiducia da parte del lettore. 

GRANDE LAVORO DI RICOSTRUZIONE STORICA

Tra le pagine di Shakespeare Reloved vi ritroverete completamente immersi nel contesto storico dell’epoca. L’autore, in maniera assolutamente leggera ma accurata, ci conduce in un periodo storico molto buio e brutale della storia dell’uomo. Gli usi e i costumi raccontati nel libro sono molto fedeli agli originali tanto da rendere perfetto questo romanzo anche come libro storico. 

COSA POTETE ASPETTARVI, QUINDI, DA QUESTO LIBRO?

Quest’opera di Pete Maggi fa per voi se amate l’arte in ogni sua forma. Se siete attratti da storie che si basano su eventi realmente accaduti e se vi appassionano i libri carichi di sentimenti e di vita reale. Ovviamente se amate la figura di William Shakespeare apprezzerete senza dubbio questa ricostruzione sulla sua vita perciò non mi resta che augurarvi una buona lettura!



mercoledì 4 ottobre 2023

Recensione "In treno con l'assassino" di Alexandra Benedict

 Buongiorno lettori!!

Questa settimana arrivano sul blog ben due recensioni. Oggi parliamo del nuovo romanzo di Alexandra Benedict, probabilmente vi ricordate di lei che l'anno scorso ci ha regalato uno dei libri più belli dell'anno in ambito thriller, "A cena con l'assassino". In questo nuovo lavoro che si intitola "In treno con l'assassino", fa un tributo non troppo ben riuscito al celebre "Assassinio sull'Orient Express". Scopriamo insieme quali sono i punti critici e quelli di forza del libro.



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È la vigilia di Natale, e un treno diretto da Londra alle Highlands, tra le impervie montagne scozzesi dal paesaggio mozzafiato, deraglia all'improvviso poco dopo Edimburgo, rovinando i piani per le feste delle persone a bordo. Con il convoglio bloccato da una terribile tempesta di neve nel bel mezzo del nulla, un assassino si aggira indisturbato per le carrozze: il mattino seguente uno dei passeggeri viene ritrovato senza vita. A bordo c'è la detective in pensione Roz Parker: è in viaggio per andare a trovare sua figlia che sta per partorire, ma non può resistere alla tentazione di condurre un'ultima indagine. Certo, il caso si presenta decisamente complesso da risolvere, persino per l'investigatore più esperto. Mentre le accuse reciproche iniziano a essere sempre più difficili da gestire, tra i sopravvissuti si formano alleanze inaspettate. Riuscirà Roz a trovare il colpevole prima del prossimo omicidio?

Come vi ho anticipato nell'introduzione, questo libro strizza molto l'occhio al famoso capolavoro di Agatha Christie,  "Assassinio sull'Orient Express" ma senza la stessa magia e senza risvolto geniale della trama. Ritroviamo i giochini, gli anagrammi, un contesto circoscritto come già era accaduto con "A cena con l'assassino" ma stavolta il mistero è facilmente intuibile e l'indagine abbastanza semplice da risolvere.

L'ambientazione sul treno il giorno della vigilia di Natale ha il suo fascino così come alcuni dei vari personaggi che affollano le pagine ma l'insieme non decolla. La protagonista Roz, ex poliziotta, si ritrova ad indagare sul presunto omicidio di una tiktoker di successo che si trova a bordo del treno con il suo compagno. Al momento del deragliamento del treno si fa tutto molto confuso ma un lettore attento ci mette davvero poco a rimettere a posto tutti i tasselli del puzzle.

Pur inserendo strada facendo qualche elemento a mo' di colpo di scena, la sostanza non cambia poi molto e di certo non è la lettura giusta se si è alla ricerca di qualcosa di sconvolgente. 

Probabilmente la parte migliore è quella finale in cui l'autrice inserisce un tema importante che vuole andare un po' a spiegare tutto quello che si è visto e letto fino a quel momento ma, anche qui, avrei giocato meglio questa carta.

La scrittura della Benedict è un punto di forza in quanto è grazie ad essa che in un modo o nell'altro si porta a termine la lettura, non posso negare di essere rimasta coinvolta e poi ancorata alla storia proprio grazie allo stile molto intrigante dell'autrice. Dopo aver amato tantissimo il libro precedente avevo delle aspettative molto alte sul libro che, purtroppo, sono state quasi totalmente disattese.

⭐️⭐️⭐️