venerdì 16 marzo 2018

Recensione "La moglie innocente" di Amy Lloyd

Buongiorno lettori,
oggi sono un po' in ritardo ma non potevo non parlarvi de "La moglie innocente", di Amy Lloyd, una delle ultime uscite di Newton Compton Editori.
Si tratta di una storia parecchio complicata in cui si respira un'aria quasi soffocante per la tensione e il mistero.
Buona lettura!


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Vent’anni fa, Dennis Danson fu arrestato e condannato per l’omicidio di una ragazza nella Contea di Red River, in Florida.
Ora, dopo tanto tempo, sul web si sta diffondendo a macchia d’olio un documentario che rimette in discussione le indagini. Il popolo della rete invoca la liberazione dell’uomo, accusato ingiustamente. 
A chilometri e chilometri di distanza, in Inghilterra, Samantha è ossessionata dalla storia di Dennis. Gli scrive delle lettere e si lascia sedurre dal suo fascino e dalla sua gentilezza. Tanto da decidere di abbandonare la sua vecchia vita per sposarlo e lottare ufficialmente per il suo rilascio. Eppure, quando la campagna ha successo e Dennis viene liberato, Samantha inizia a notare piccoli dettagli che le fanno temere di non aver mai compreso veramente l’uomo che ha sposato.
Davvero può essere sicura che sia innocente?

Questo libro della Lloyd parte da un presupposto molto, molto particolare: la sua protagonista, infatti, si innamora di un uomo senza averlo mai visto e, come se non bastasse, di un uomo che si trova attualmente nel braccio della morte. Le missive di conforto inviate al condannato, si trasformano ben presto in vere e proprie lettere d'amore dando vita ad una storia curiosa ma allo stesso tempo inquietante. La decisione di sposarlo suscita indignazione, nell'opinione pubblica, e stupore tra i conoscenti di Samantha. Come puoi sposare un uomo di cui non conosci nemmeno l'odore della pelle o la sensazione di un suo abbraccio/ bacio? Il tutto acquista un altro valore se consideriamo l'indole remissiva e docile di Samantha, insicura per natura e alla ricerca di un riscatto dopo una cocente delusione d'amore. Dennis, dal canto suo, sembra essere una persona splendida (dietro il plexiglass).
La storia cambia radicalmente quando l'uomo viene improvvisamente rilasciato e assolto da tutte le accuse. E' interessante vedere la metamorfosi di entrambi i personaggi: da un lato Samantha, terrorizzata dal suo neosposo; dall'altra Dennis che ritorna alla vita dopo venti anni di reclusione e un'esistenza tutta da riprogrammare. 

Non c'è nessuna versione. Nessuna storia.
Esiste solo la verità che sa la gente di qui.
Quelli di fuori non riescono a capirlo, perché non c'erano,
non conoscono quelle famiglie come noi.

La mia opinione su Dennis è radicalmente cambiata, in negativo, nella seconda parte del libro. Il suo atteggiamento è stato, a dir poco, odioso e indelicato soprattutto nei confronti di Samatha che, invece, ha acquisito un po' di buon senso strada facendo. La parte crime della storia passa un po' in secondo piano rispetto alle dinamiche interpersonali tra i personaggi, avrei preferito che venisse messa più in risalto. La trama non è piena di suspense ma ha un buon ritmo, l'autrice è stata brava a mantenere catalizzata la mia attenzione e la mia curiosità sulla figura di Dennis sul quale, ancora adesso, non ho idea precisa. Il suo personaggio è in equilibrio perfetto tra le categorie dei buoni e dei cattivi.
La prosa della Lloyd è molto semplice e scorrevole, trovo che l'idea di base sia buona ed originale ma, a mio avviso, avrebbe potuto svilupparla meglio e puntare l'attenzione su altri fattori. E' il classico caso in cui il detto 'è brava, ma può dare di più', rende perfettamente il concetto.
Nel complesso, non posso dire che non mi sia piaciuto ma non mi ha nemmeno fatta impazzire più di tanto. Sono curiosa di sapere cosa ne penseranno gli altri lettori e se la mia impressione sul libro sarà confermata. 

P.s. la copertina è pazzesca!!!



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