sabato 29 luglio 2017

Recensione "Io non sarò come voi" di Paolo Cammilli

Buongiorno lettori,
oggi vi parlo di un romanzo su cui avevo delle altissime aspettative che, in parte, non sono state deluse. Si tratta de "Io non sarò come voi", di Paolo Cammilli, edito da Sperling & Kupfer.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Basta una spalla.
Una spalla palliduccia che spunta dietro il signore tarchiato con cui sta parlando tutta seria davanti al Baretto. Gli viene la scossa ogni volta che la vede.
L'ha già riconosciuta.
E' Caterina Valenti.
Che vuol dire: tutto."

Fabio Arricò è un personaggio, in tutti i sensi. Non è il leader del suo gruppo di amici, non ha una personalità di spicco ed è, praticamente, inesistente agli occhi della ragazza di cui è innamorato.
Gli basta pronunciare il suo nome, per andare in tilt. Caterina, dal canto suo, è la ragazza più bella del paese, di buona famiglia e dal fascino non indifferente. Le 'amiche' invidiano le sue qualità, i ragazzi baciano la terra su cui cammina. Non potrebbero appartenere a mondi più diversi.

"Oggi ti dirò tutto.
E non potrai restare indifferente. Non potrai!
Non potrai sorridere. Non potrai ridere. Non potrai parlare, forse. Perché quando sentirai le mie parole, almeno per un attimo, dovrai solo stare zitta. Potrai guardarmi. Potrai chiudere gli occhi o abbassarli. Ma non potrai fare finta di niente.
Perché non sarà più un gioco.
E se io perderò, perderai anche tu."

Caterina conosce fin troppo bene il potere del suo fascino e la vittima preferita delle sue torture è proprio il suo Fabietto. Nemmeno lei capisce pienamente perché si accanisca tanto con il povero ragazzo, evidentemente innamorato di lei, ma non per questo desiste dai suoi intenti.
Dietro di sé lascia una scia di rancori, invidie, rabbia e gelosia.
Il ragno sta per restare intrappolato nella sua stessa tela.

Un romanzo particolare, quello firmato dalla penna di Cammilli.
Dietro una enigmatica copertina e un titolo che riassume perfettamente il messaggio del libro, l'autore ci mostra la fragilità e la cattiveria umana nel modo più brutale possibile. La forza della storia, è la verità nuda e cruda delle dinamiche perverse tra i personaggi. La vicenda non è quasi per nulla romanzata e ci mostra il lato peggiore di ognuno di noi, quello capace di fare qualsiasi cosa pur rimediare a un torto subito. Nonostante i protagonisti siano tutti ragazzi giovani, adolescenti per lo più, mostrano una crudeltà inaudita specchio perfetto di una società adulta priva di valori e morale.
Fabio è il più complesso dei protagonisti, l'autore ci mostra luci e ombre della sua personalità fino alla fine lasciando al lettore la possibilità di scegliere e giudicarlo pienamente solo a vicenda conclusa. Dopo un inizio interessante, tuttavia, la narrazione diventa confusionaria per buona parte del romanzo, lo stile dell'autore non è di facile lettura e non segue un continuum lineare. La storia si riprende nell'epilogo, lasciando l'amaro in bocca e tanti spunti di riflessione. Non è assolutamente una storia leggera o di facile interpretazione, tuttavia mi ha colpita e convinta, almeno in parte. Penso che leggerò le altre opere dell'autore per avere un quadro completo sul suo stile. Per il momento è promosso a metà.



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