martedì 18 aprile 2017

Recensione "Le parole degli altri" di Michael Uras

Buongiorno lettori,
dopo una breve pausa per le vacanze di Pasqua, ritorno con la recensione di un libro carinissimo e dal tema molto caro ad una appassionata di libri come me.
Si tratta del romanzo di Michael Uras, "Le parole degli altri", edito da Nord.
Buona lettura!


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LA RECENSIONE:

"Quando la porta si apre è sempre lo stesso, la stessa incredulità, lo stesso stupore, lo stesso interrogativo. Come farà costui ad aiutarmi usando solo i suoi libri?"

Alex ha sempre avuto una passione sconfinata per i libri, frutto di un'educazione ferrea dei genitori e di una predisposizione naturale verso questi potenti strumenti di comunicazione. Con gli anni, ha deciso di mettere a frutto questa conoscenza diventando un biblioterapeuta: una persona che cura disturbi e problematiche attraverso i libri. I clienti non mancano e, seppur increduli sulle sue capacità, almeno inizialmente, si affidano a lui e alle sue scelte.

"Ci sono momenti fondamentali nelle nostre esistenze, momenti così forti da anestetizzare la realtà. Momenti in cui l'olio di fegato di merluzzo arriva a sembrare una pietanza ricca di sapore, o la puntura di un calabrone una carezza affettuosa. Ma per goderne bisogna saperli riconoscere. Non buttarli via. Perché non tornano più e lasciano in bocca il gusto amaro del tempo perduto."

Ma i libri funzionano davvero? La risposta è sì. Potete chiederlo a tutti i 'pazienti' di Alex. Al calciatore che, con vergogna, chiede di essere aiutato; al ragazzo innamorato che non trova un modo a lui consono per dichiararsi alla donna che ama. Il potere delle parole fa il suo effetto, compiendo magie e apparenti miracoli insperati. Svolgendo una professione del genere, però, Alex si accorge presto che non è solo la vita degli altri ad avere problemi e lui stesso avrebbe bisogno di un supporto.

"I libri non riescono a fare tutto, ma accompagnano chi ha bisogno di una dose d'immaginario per staccarsi dal reale. E' una vecchia storia.
I biblioterapeuti, con buona pace degli scettici, avranno sempre più pazienti e sempre più libri. Gli altri se ne faranno una ragione."

Quando si tratta di scegliere un testo per gli altri, Alex è imbattibile. Ma cosa succede se è lui stesso ad aver bisogno di una parola di conforto?
Cosa succede se i problemi insormontabili non sono dell'uomo d'affari ma i suoi? Cosa scegliere?
Si può davvero guarire con un libro?

Quando ho visto la copertina e letto la trama di questo romanzo, ho pensato che non potevo perdermi una lettura del genere. Si parla di libri, si parla del potere magico delle parole e del loro significato.. tutti elementi in cui credo saldamente. Ritengo possibile che un libro possa far guarire ogni malanno dell'animo umano e non ho avuto alcuna difficoltà ad identificarmi con Alex, il nostro preparatissimo biblioterapeuta. I suoi clienti, rappresentano vari stereotipi della società ed è interessante vedere il loro percorso e le scelte mirate che Alex fa per ognuno di loro. L'autore dimostra di avere una profonda conoscenza e cultura in ambito letterario e ci coccola con estratti di opere meravigliose e non sempre note. Mi sono divertita a prendere qualche appunto, di sicuro leggerò qualche titolo tra quelli proposti. Lo stile di Michael Uras è asettico, ha un approccio molto filosofico ma la prosa è scorrevole e piacevole da leggere. Le uniche pecche, a mio avviso, sono alcuni spezzoni in cui la trama diventa davvero statica e si fatica a mantenere l'attenzione e la scarsa caratterizzazione e descrizione dei personaggi.
Per il resto, è stata una lettura interessante che mi ha arricchita e stimolata. Quando si tratta di libri, non si finisce mai di imparare. Promosso!



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