lunedì 4 maggio 2015

Blogtour "Devil's Tears. La morte è soltanto l'inizio" di Anna Reed

Buongiorno lettori,
oggi ho il piacere di ospitare una tappa del blogtour dedicato al romanzo "Devil's Tears. La morte è soltanto l'inizio", firmato da Anna Reed, edito da Genesis Publishing.
In questa tappa potrete leggere degli estratti accompagnati da immagini ispirati al romanzo.
Buona lettura!






Estratto 1:


            
                  FONTE: DeviantArt; BY: Andarana






Mi chinai in avanti, il mio viso era a meno di mezzo metro dal suo.Avevo una voglia pazza di farle sorgere qualche brutta macchia a infettare quel visino di porcellana, sarebbe bastata qualche pustola qua e là per farla impazzire.Non feci in tempo a pronunciare l’incantesimo che Ashley mi trattenne tirandomi indietro per una spalla.«Virginia, lascia stare.»Forse non era il caso di scagliare il malocchio davanti a tutti quegli sguardi indiscreti, ma ne avevo una voglia folle e sarebbe giunto il momento in cui le avrei fatto ingoiare quelle stupide unghie finte del colore di chewing gum.






Estratto 2:

FONTE: Google Immagini; BY: Genesis Publishing]


Lei si trovava al sicuro mentre io ero rinchiusa in quella cella con le mani e il collo incatenati al muro. Mi sembrava ancora di sentire i capelli umidi e sporchi appiccicati alla pelle del viso o i vestiti stracciati mentre venivo sottoposta a ogni tipo di afflizione. Proprio là, in quell’antro di disperazione, avevo sussurrato all’orecchio del mio peggior nemico che avrei sedotto l’ultimo della sua illustre famiglia, per poi ucciderlo e bere il suo sangue. Così avrei finalmente sancito la fine dei Montespan. […]

«Spetta solamente a me compiere l’atto che metterà la parola fine sul conte Jacqués-Antoine Montespan. Mi libererò del suo fantasma una volta per tutte.» 




Estratto 3:


FONTE: Google Immagini; BY: Genesis Publishing
<<Complimenti, gran bel colpo.>>
Mi ero voltata con la canna del fucile poggiata sulla spalla. Conoscevo quella voce, le sue tonalità erano profonde come il mare che abitava i suoi occhi. Alexander Van Necker sbucò da dietro un albero. Portava stivali neri, guanti di pelle che ricordavano quelli da falconiere che gli avevo visto la prima volta che l'avevo incontrato, e una giacca di pesante velluto marrone. I suoi capelli scuri come il carbone erano legati dietro la nuca, lasciando risaltare l'affascinante e spigolosa linea del suo viso.
<<Dovreste saperlo, io non manco mai una preda.>>
<< Soprattutto se mirate dritto al suo cuore>> disse rivolgendomi un sorriso degno di un sogno.





Estratto 4:



FONTE: Google Immagini; BY: Genesis Publishing


“Non è colpa tua”, pensai fissando le guance rosate e l’accenno di barba che gli contornava il viso. Aveva i ciuffi biondi sparsi, in parte a coprirgli la fronte. Sembrava un angelo ma purtroppo non era immortale come loro, non sarebbe sopravvissuto a me. Sollevai la mano destra impugnando la mia fedele arma, i secondi scanditi dall’orologio sul comodino mi rimbombavano nelle orecchie a ricordarmi che non avevo molto tempo. Trovai la forza di dimenticare il suo sorriso, facendomi una ragione per cui si sarebbe dovuto spegnere. Caricai la mano di tutta la forza che possedevo e mi scagliai su di lui colpendolo.






Estratto 5:


FONTE: Google Immagini; BY: Genesis Publishing


Il mobile degli alcolici era lì a disposizione, non mi presi la briga di cercare un bicchiere. Una sola bottiglia non sarebbe bastata. Accesi la stufa nonostante la serata fosse calda e dopo una prima sorsata di vodka rovesciai il primo cassetto sulla scrivania. Decine e decine di documenti, di carte e vecchi ritratti si sparpagliarono davanti a me.
«Certificato di morte di Adèle-Clarisse Montespan.» Lessi il primo foglio che mi capitò tra le mani. «Addio, siete stata un’amica fedele.» Così dicendo lo poggiai tra i ciocchi di legno. La carta iniziò subito ad arricciarsi ai bordi, imbrunita dalle fiamme.
«Un po’ anche per voi, mia cara, ve lo siete meritato.» Versai una spruzzata di vodka sul documento e le fiamme divamparono infuriate. Il mobile degli alcolici era lì a disposizione, non mi presi la briga di cercare un bicchiere. Una sola bottiglia non sarebbe bastata. Accesi la stufa nonostante la serata fosse calda e dopo una prima sorsata di vodka rovesciai il primo cassetto sulla scrivania. Decine e decine di documenti, di carte e vecchi ritratti si sparpagliarono davanti a me.





1 commento:

  1. Mi incuriosce molto l'estratto n.5, sembra quasi di vedere quel sinistro foglio di carta divorato dalle fiamme. Credo, purtroppo, che durante la trascrizione, qui sul blog, ci siano delle ripetizioni delle frasi precedenti ;-)

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